Ercole I d'Este
I rapporti con la Serenissima peggiorarono in continuazione, fino a quando, nel 1482, scoppiò la guerra vera e propria: in breve tempo i veneti attaccarono da nord e giunsero fin sotto le mura della capitale estense. Si giunse fino alle porte della capitolazione, ma la salvezza arrivò dall’attaccamento del popolo, dalla saggezza della duchessa Eleonora e, ovviamente, dai rinforzi napoletani. Dopo due anni di conflitto il duca dovette consegnare a Venezia quasi tutto il Polesine di Rovigo.
La condotta politica del duca non brillò mai di grande luce: nei difficili momenti causati dalle continue guerre e dalle invasioni francesi di Carlo VIII e Luigi XII, egli cercò con tutti mezzi di non essere coinvolto, tenendo per quanto possibile il piede in due staffe. Capitò più di una volta che mandasse un figlio a militare sotto una bandiera e un altro figlio sotto la bandiera opposta!
In politica interna fu aiutato dalla moglie Eleonora, saggia amministratrice; alla sua morte la situazione peggiorò ed Ercole prese alcune sciagurate decisioni, come quella di rimpinguare le casse ducali con la vendita delle cariche pubbliche.
Meriti straordinari Ercole li ebbe in campo artistico: raccolse e mantenne una cappella musicale di prim’ordine, diretta da artisti del calibro di Johannes Martini, Josquin Desprez e Jacob Obrecht.
Decise poi di aumentare la superficie della sua capitale portandola a oltre il doppio di quella esistente. Affidò l’incarico a Biagio Rossetti che, considerato il primo urbanista moderno d’Europa, diede alla città di Ferrara l’aspetto che ancora la caratterizza.
Luoghi dell'autore
Ferrara - Addizione Erculea
Il grande quartiere a nord del castello, progettato dal Rossetti, è il più importante monumento alla grandezza di Ercole.
Ferrara - Monastero del Corpus Domini, via Pergolato/Campofranco
Le sue spoglie riposano sotto la lapide che copre la tomba degli Estensi provenienti da Santa Maria degli Angeli.
Ferrara - Palazzo Schifanoia, via Scandiana 23
Alcune medaglie ritraggono il duca.