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Ludovico Ariosto, il poeta dell’Orlando Furioso

 

Eccomi, mi presento: Messer Ludovico Ariosto in persona, “poeta cavallar”, per molti anni funzionario di sua Signoria il Cardinale Ippolito I d’Este e poi del duca Alfonso I d’Este in principio del Cinquecento.

Sono anche il poeta dell’Orlando Furioso, il mio poema epico, tra i più importanti della letteratura cavalleresca, oggi considerato il codificatore della favola romanzesca, composto nell’arco di trent’anni con tanta passione proprio in questa meravigliosa città: Ferrara, che considero casa mia. Sono nato a Reggio Emilia l’8 settembre del 1474. Quando avevo 9 anni ci trasferimmo a Ferrara, al n° 29 di Via Giuoco del Pallone. Io e la mia famiglia, mio padre Niccolò, mia madre Daria e i miei nove fratelli. Vissi qui per la mia adolescenza e più tardi, tra i venti e i venticinque anni, trascorsi senz’altro il periodo più spensierato quando nel 1498 fui accolto alla corte di Ercole I.

Qui ero trattato come uno di famiglia e potei occuparmi della produzione lirica in lingua volgare, mia grande passione di tutta la vita. Nel 1528 a cinquant’anni passati entrai a far parte del Consiglio dei 12 Savi e iniziai a dirigere il primo teatro stabile d’Europa, il teatro di Sala Grande di corte, voluto da Alfonso I d’Este e collocato all’interno del Palazzo Ducale. In questo teatro di legno si svolse la ricchissima attività teatrale della corte estense sino a quando, il 31 dicembre 1531, un terribile incendio distrusse l’intera struttura. Questo fu un colpo difficile da superare per me, proprio verso la fine della mia vita avvenuta a Ferrara il 6 luglio del 1533. Ora riposo nelle sale di Palazzo Paradiso, la Biblioteca Ariostea, in un bel monumento funebre progettato dall’architetto Giovan Battista Aleotti nel 1612.

ultima modifica 04/05/2022 11:51
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