Porta Paola - Centro di documentazione sulle Mura
Costruita nel 1612 su progetto dell’architetto ferrarese Giovan Battista Aleotti, Porta Paola fu dedicata a Papa Paolo V Borghese, da cui prende il nome. Rappresenta il varco monumentale più prestigioso della città, grazie al suo stile tardo manierista e protobarocco. Oggi ospita il Centro di Documentazione, che attraverso pannelli, filmati, modelli e applicazioni multimediali racconta la storia e l’evoluzione delle mura cittadine. Dal 2021 è anche sede dell’Associazione Strada dei Vini e dei Sapori, dedicata alla promozione del territorio.
Baluardo di San Paolo
Fondato nel 1585 e completato nei decenni successivi, il sistema fu concepito per proteggere la nuova Porta Paola tramite i baluardi a tenaglia di San Lorenzo e San Paolo. Subì gravi danni nel primo dopoguerra.
Baluardo San Lorenzo
Edificato nel 1583 sul preesistente Bastione di Castelnuovo e ristrutturato in epoca papale, il baluardo protegge la Porta Paola, costruita nel 1612. Agli inizi del Novecento, la sua sommità ospitava il mercato settimanale, noto come “mercato dei cavalli”.
Baluardo di S. Pietro
Il Baluardo di San Pietro fu la prima fortificazione avanzata costruita da Alfonso II d’Este tra il 1578 e il 1585 per rafforzare le mura quattrocentesche. Durante i lavori, vennero eliminati i merli e la torre presso la Porta, sostituita nel 1583 da una nuova prospettiva in marmo disegnata da Giovan Battista Aleotti. Nel 1630, il varco della Porta di San Pietro fu definitivamente murato.
Baluardo dell'Amore
Innestato sulla cortina muraria voluta da Borso d’Este a metà del XV secolo, l’attuale Baluardo dell’Amore, dalla caratteristica forma ad asso di picche, fu realizzato oltre un secolo dopo. Tra il 1578 e il 1585, Alfonso II d’Este promosse un importante potenziamento delle fortificazioni meridionali vicino al Po, avvalendosi di ingegneri militari. Il Parco Archeologico consente di esplorare i resti della cortina muraria e della Porta d’Amore, superata la quale si trova il rivellino del 1557. Sopra la cortina è stata posizionata una passerella che collega il percorso delle mura, includendo il livello superiore della Porta d’Amore.
Baluardo di S. Giorgio
Esito degli interventi architettonici apportati, tra il 1521 e il 1525, al trecentesco Berbacane di San Giorgio: ancora visibile la superstite guardiola cilindrica unica testimonianza delle decine di garitte costruite nel corso del XVII e XVIII secolo lungo l'intero circuito fortificato della città.
Baluardo della Montagna
Tra il 1518 e il 1522 venne eretta una nuova cinta muraria tra la Porta di San Giorgio e il Baluardo di San Tommaso. Nel 1518 Sebastiano Bonmartini ideò un grandioso baluardo a forma di freccia con cannoniere, celebrato da Ferrante Gonzaga nel 1520 come «la fortezza più imponente al mondo». Utilizzando il terreno scavato, fu costruita sul bastione una gigantesca altura artificiale, nota come Montagna di San Giorgio o Montagna di Sotto, concepita per ospitare le potenti artiglierie del duca Alfonso d'Este.
Baluardo di San Tommaso
Dalla tipica forma a freccia e senza orecchioni nei fianchi, il baluardo fu costruito quando Alfonso I d’Este decise di potenziare l’apparato difensivo del settore sudorientale della città. A poca distanza scorre il settecentesco doccile di San Tommaso, costruito nel 1524 per far defluire gli scoli delle fognature cittadine.
Punta della Giovecca
Anticamente nominato "Canton del Follo", la Punta della Giovecca è frutto di importanti interventi architettonici realizzati prima della Seconda guerra mondiale.
Ex Baluardo Doccile di San Rocco
Era il più grande baluardo triangolare della città (200 x 100 m circa), con elevato angolo di gola, lunghe facce oblique, fianchi spigolati e arretrati per accogliere le cannoniere. Eretto a partire dal luglio 1523 con la sovrintendenza dell'ingegnere padovano Sebastiano Bonmartini, la struttura risultava già alla fine del 1524 decorata da un cordone di pietra istriana e tre scudi di marmo veronese con le insegne ducali incastonate sui tre vertici. L'area di fondazione era adiacente ai terreni dell'ex convento delle domenicane di San Rocco, da cui prese il nome.
Nel 1862 il Comune ne decretò la demolizione, realizzata in più fasi e conclusa solo nel 1872. I mattoni recuperati furono utilizzati in varie opere pubbliche della città e la terra del bastione fu in gran parte destinata all'ampliamento della strada interna sui rampari delle mura e distribuita nel sottomura per bonificare la fossa. Nel tratto di unione del terrapieno con la cinta muraria, per chiudere la breccia, fu costruito un muro ad arcate che interrompe la continuità della cortina.
A poca distanza dal sedime, spiccano i resti del settecentesco "doccile" o doccione di San Rocco adiacente allo stabilimento idrovoro installato nel 1927 per mantenere prosciugato il vallo, dove furono piantati diversi pioppeti fino al 1978. Le ricerche archeologiche condotte nel 1979 hanno portato alla luce le fondazioni sepolte del bastione, il cui perimetro è stato evocato tramite la piantumazione di siepi.
Torrione di San Giovanni
Costruito tra il 1493 e il 1497, il torrione presidiava l’omonima Porta situata allo sbocco orientale del lungo decumano dell’Addizione Erculea. Nel 1518 Alfonso I d’Este decise di coprirlo con un tetto conico innestato su un massiccio pilastro, mentre le merlature furono tamponate nella prima metà dell’Ottocento. Dopo l’occupazione francese del 1796, la Porta venne denominata Porta Mare e tutto il complesso subì varie modifiche funzionali. Dal 1999 il Torrione di San Giovanni ospita il Jazz Club Ferrara.
Punta della Montagnola
Antico Torrione di Francolino, in seguito ai lavori di ammodernamento settecenteschi prende il nome di Punta della Montagnola, da una collinetta artificiale predisposta sin dal secolo XVI con la funzione di punto alto e privilegiato. Interessante l’elemento decorativo del “cordolo”, posto alla sommità della scarpa, che aveva anche la funzione di ostacolare la scalata degli assalitori.
Si apre nelle mura rossettiane in fondo a Corso Ercole I d'Este. Nata come torre d’avvistamento, costituiva l'antico accesso alla tenuta ducale di caccia del Barco, posta dove ora si trova il Parco Urbano "G. Bassani".
Torrione del Barco
Col diametro esterno di 21 m, è il torrione circolare più grande tra quelli progettati da Biagio Rossetti lungo il perimetro fortificato
dell’Addizione Erculea, e fu edificato sul vertice nordoccidentale a partire dal 1493.
Salienti di Porta Catena
Sino allo snodo viario degli attuali Corso Porta Po e Viale Cavour non vi sono altre opere che un saliente trapezoidale, a nord del quale furono aperti nel 1938 due fornici detti di Porta Catena per la vicinanza di un’omonima porta fluviale, collocata allo sbocco del canale navigabile che congiungeva il Po di Pontelagoscuro alla fossa del Castello Estense.
Baluardo di Santa Maria e di San Paolo alla Fortezza
I baluardi di Santa Maria e San Paolo sono le uniche tracce della cittadella costruita tra il 1608 e il 1618, originariamente dotata di cinque baluardi a freccia, la chiesa di Santa Maria dell’Annunziata, caserme, depositi, polveriere e armerie. Nel 1859 fu decisa la demolizione della cittadella, risparmiando solo questi due baluardi, mentre la chiesa fu distrutta dai bombardamenti durante l’ultima guerra. Sul terrapieno dei baluardi è ancora visibile la statua di Paolo V, un tempo collocata al centro della fortezza.