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Bruno Vidoni e i falsi reportage fotografici

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Al Museo Archeologico di Stellata le opere monocromatiche del compianto artista centese Bruno Vidoni
Immagine dell'evento

La mostra "Bruno Vidoni e i falsi reportage fotografici", promossa da Associazione Bondeno Cultura, Casa Vidoni, Gruppo Archeologico di Bondeno e Comune di Bondeno racconta l'idea rivoluzionaria avuta all'inizio degli anni '70 da questo poliedrico personaggio: creare intere serie di fotografie di presunti scenari di guerra completamente falsi, come provocazione ed in opposizione all'allora proliferare di reportages bellici (pensiamo al Vietnam, per esempio) senza più reale valore documentario e finalizzati solo alla spettacolarizzazione e al lucro dei grandi gruppi editoriali. Scenari di Vidoni erano le campagne del centese; soggetti, i propri amici e seguaci, mascherati come personaggi di un'altra parte del mondo.

Bruno Vidoni è nato a Cento (FE) nel 1930 ed è citato in numerose pubblicazioni per i falsi reportages fotografici su temi di guerra realizzati negli anni ’70, che lo hanno fatto entrare di diritto nella storia della fotografia italiana.
Artista eclettico, è riconosciuto dalla critica d’arte per le attività di fotografo, pittore, incisore, scrittore, storico. Ha ricoperto un ruolo importante nella realizzazione dell’archivio della fotografia storica del Centro Etnografico Ferrarese. La sua formazione artistica ha avuto inizio presso l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” di Ferrara, poi è passato all’Istituto d’Arte di Modena, dove si è diplomato.
La prima fase artistica di Vidoni è pittorica, iniziata negli anni ’50 e proposta in gallerie di Firenze, Milano, Ferrara, Padova e Cento, dove ha aperto, assieme alla moglie Marina Ferriani, una galleria d’arte denominata “Graphis”.
Nel 1956 ha iniziato l’attività di insegnamento artistico nelle scuole medie, cessata nel 1982. Alla fotografia si è avvicinato negli anni ’60 dopo uno spaventoso incidente paracadutistico che lo ha costretto immobile in un letto di ospedale per diversi mesi. Così ha iniziato a fotografare l’unica cosa che vedeva, un lampadario sul soffitto inquadrato secondo le variazioni di luce che si avevano in una giornata.
Bruno Vidoni è stato colpito da un male incurabile che lo ha portato alla morte nel 2001.
Da allora, la moglie Marina è impegnata nella valorizzazione del materiale prodotto dal prolifico marito e ha trasformato la propria abitazione di Cento, in via Gennari 35, in un archivio-museo denominato “Casa Vidoni”, dove è possibile visionare le sperimentazioni provocatorie, ironiche e avanguardistiche realizzate dall’artista.

Programma

La mostra "Bruno Vidoni e i falsi reportage fotografici", promossa da Associazione Bondeno Cultura, Casa Vidoni, Gruppo Archeologico di Bondeno e Comune di Bondeno racconta l'idea rivoluzionaria avuta all'inizio degli anni '70 da questo poliedrico personaggio: creare intere serie di fotografie di presunti scenari di guerra completamente falsi, come provocazione ed in opposizione all'allora proliferare di reportages bellici (pensiamo al Vietnam, per esempio) senza più reale valore documentario e finalizzati solo alla spettacolarizzazione e al lucro dei grandi gruppi editoriali. Scenari di Vidoni erano le campagne del centese; soggetti, i propri amici e seguaci, mascherati come personaggi di un'altra parte del mondo.

Dove

Via A. Gramsci, 301 - 44012, Stellata di Bondeno (FE)

Quando

Fino al 2 marzo 2025

Orari

La mostra è visitabile negli orari di apertura del Museo: 
Sabato e festività: 15.00-19.00
Domenica: 9.30-12.30 | 15.00-19.00

Tariffe

Ingresso gratuito.
INFO: 0532 896879 (orari d'apertura) | +39 335 727 9904 (lun - ven ore pasti)

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ultima modifica 18/12/2024 14:39
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