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Sezioni

Sezione Open Air del Museo Delta Antico

Presso Stazione Foce, alle porte delle Valli di Comacchio, sorge la sezione Open Air del Museo Delta Antico che intende ricostruire una porzione dell'abitato etrusco di Spina.

Presso Stazione Foce, alle porte delle Valli di Comacchio, sorge la sezione Open Air del Museo Delta Antico che intende ricostruire una porzione dell'abitato etrusco di Spina. Il progetto, realizzato attraverso un intervento di archeologia sperimentale in collaborazione con l'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e finanziato dal programma Interreg Italia-Croazia-Progetto VALUE, permette ai visitatori di percepire dal vivo quello che doveva essere l'aspetto dell'antica città etrusca di Spina. Le strutture abitative, ricostruite basandosi sui dati di scavo, ed interamente realizzate in legno, canna palustre ed argilla, sono inserite in un contesto di collegamenti interni che risponde ai caratteri generali dell'antico insediamento, costituito dall'alternarsi di vie e canali.

Allestita come un’antica casa etrusca, una delle due abitazioni ospitate presso il Parco è sede espositiva e al suo interno è possibile ammirare arredi e vasellame riprodotti dai più grandi artisti del settore. Visitabile durante esperienze guidate, si presta alla realizzazione di laboratori ed esperienze tematiche per diversi target di pubblico. L'altra abitazione è attrezzata invece come aula didattica e costituisce una novità nel panorama delle attività educative proposte dal Museo Delta Antico.

Il tutto è collocato in un ambiente molto simile a quello su cui sorgeva l'antica Spina, in un luogo dove acqua e terra si incontrano e si mescolano tra loro.

Antica città etrusca di Spina

Spina fu una delle più importanti città dell'Etruria padana, sorta attorno alla metà del VI secolo a.C. lungo il corso dell'Eridano, uno dei rami principali del fiume Po. La sua posizione strategica, a pochi chilometri dall'allora linea di costa, permise agli Etruschi di controllare importanti traffici commerciali e ben presto la città divenne il porto privilegiato delle navi greche in Adriatico. Dalle indagini archeologiche sappiamo che l'abitato era organizzato per mezzo di strade e canali tra loro ortogonali, con orientamento nord-sud e est-ovest e suddiviso in isolati rettangolari sui quali sorgevano le abitazioni. Costruita per lo più in legno, argilla e canna palustre della città non restano oggi grandi evidenze materiali ma gli scavi archeologici continuano a recuperare numerosissimi reperti utili a ricostruire la storia di questo importante centro del mondo antico. Attorno alla fine del III secolo a.C. Spina perse definitivamente la sua importanza strategica sia a causa di importanti mutamenti geopolitici sia a causa del repentino mutamento delle portate fluviali e della città antica si persero letteralmente le tracce. L'interesse per Spina si riaccese nei primi decenni del 1900 a seguito delle grandi bonifiche che interessarono il territorio di Comacchio. Tra il 1925 e gli anni '50, dalle grandi necropoli di Valle Trebba e Valle Pega, emersero circa 4000 sepolture.

Il sito archeologico di Spina, intercettato solo alla metà degli anni '60 durante la bonifica della Valle del Mezzano, occupa oggi una superficie di circa sei ettari ed è visitabile unicamente in occasione delle campagne di scavo che si svolgono generalmente a cadenza annuale. I reperti provenienti dall'abitato e dalle necropoli si possono ammirare presso il Museo Delta Antico di Comacchio e presso il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara.

Per maggiori informazioni:

http://www.museodeltaantico.com

http://www.archeoferrara.beniculturali.it

ultima modifica 21/01/2025 17:24
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